La Direttiva Nitrati
La Direttiva Nitrati (91/676/CEE) promuove la razionalizzazione dell'uso in agricoltura degli effluenti di allevamento e assimilati prevedendo che tali fertilizzanti distribuiti non eccedano i fabbisogni delle colture. Gli Stati membri hanno l'obbligo di:
- individuare le Zone Vulnerabili ai Nitrati (ZVN), zone caratterizzate da acque già contaminate o che potrebbero diventare tali in assenza di interventi adeguati. In queste zone le misure devono garantire che, per ciascuna azienda agrozootecnica, il quantitativo medio di effluente zootecnico distribuito sul terreno all'anno, compreso quello depositato dagli animali stessi, non superi un apporto pari a 170 kg di azoto per ettaro;
- definire e applicare nelle ZVN appositi Programmi d'Azione che regolamentino l'utilizzazione agronomica degli effluenti d'allevamento e l'impiego dei fertilizzanti minerali e organici contenenti azoto.
Gli Stati Membri possono sottoporre alla Commissione Europea una richiesta di deroga nelle ZVN al limite massimo di 170 kg/ha/anno di azoto da effluenti zootecnici. Tale richiesta deve essere supportata da circostanziate informazioni agro-zootecniche e ambientali derivanti dai dati di monitoraggio pregressi e attuali, che dimostrino come l'elevazione dei quantitativi di azoto (in genere fino a 250 kg/ha/anno) non comprometta lo stato qualitativo delle acque sotterranee e superficiali. La concessione della deroga consente alle aziende agricole che vi accedono di distribuire quantitativi maggiori di 170 kg di azoto/ha/anno di azoto da effluenti sulla totalità o parte dei propri terreni. Per poter avvalersi della deroga, ciascuna azienda deve dimostrare di attuare i riparti colturali, le pratiche agronomiche e le prescrizioni strutturali richieste e garantire, di concerto con la Regione Lombardia, un adeguato piano di monitoraggio dei quantitativi di azoto nei suoli aziendali soggetti a deroga. Alcuni stati e regioni del Nord e Centro Europa hanno ottenuto la deroga .