Servizi ecosistemici
Si chiama “Valore ricreativo”, micropagamento per servizi ecosistemici – PES – l’inedito sistema di fundraising a favore dell’ambiente promosso da ERSAF nell’ambito del progetto europeo LIFE-MGN.
Che cosa è? Come funziona il pagamento dei servizi ecosistemici PES?
Il pagamento dei servizi ecosistemici (PES) nasce per remunerare i prodotti e servizi forniti dagli ecosistemi, reinvestendo le risorse raccolte a beneficio dell’intera comunità, per attività di gestione e valorizzazione degli stessi ecosistemi. Chi paga sono gli stessi utenti; chi incassa sono i proprietari o gestori. Ci sono molte esperienze nel mondo e anche in Italia.
Come si fa?
ERSAF ha trovato questa modalità: un sms. L'idea, semplice ed efficace proprio per la sua fattibilità anche nel mezzo dei boschi, è stata suggerita dagli escursionisti stessi in un’indagine sulla stima del valore ricreativo delle aree considerate dal progetto.
Nel caso di “Valore ricreativo”, pertanto, lungo i sentieri di alcuni siti pilota (per ora Corni di Canzo, Gardesana Occidentale, Val Grigna, Val Masino) sono stati collocati cartelli in cui con lo slogan "Investi nel tuo futuro" si invitano gli escursionisti a versare 1€ tramite un sms contenente il nome del sito al numero telefonico 4864869, ricevendo in seguito del materiale informativo digitale (mappe, opuscoli, etc.) relativo al sito in cui si trovano.
Il ricavato incassato da ERSAF verrà destinato ad azioni di presidio e ripristino dei servizi ricreativi culturali: ad esempio, la manutenzione dei sentieri. Al termine della prima fase sperimentale, nel prossimo autunno, ERSAF rendiconterà puntualmente l'incasso ricevuto per ogni foresta e la destinazione delle risorse.
Per saperne di più
L’iniziativa – realizzata con TIM ed Engineering Ingegneria Informatica Spa nell’ambito del progetto europeo LIFE+ MGN – è tra le prime del suo genere in Italia e in Europa, e caratterizza ERSAF come ente pubblico attivo nella ricerca scientifica, nella gestione virtuosa basata sulla governance di siti Natura 2000, nella sperimentazione di forme innovative di autofinanziamento delle aree naturali, ponendo le attività dell’ente in linea con quanto previsto dalla strategia dell'UE sulla biodiversità fino al 2020.